I Tatuaggi Lauretani
Al giorno d’oggi è quasi impossibile incontrare qualcuno (soprattutto se nato dopo gli anni ‘80) che non abbia qualche parte del corpo decorata con disegni permanenti e per questo si ha l’impressione che il tatuaggio sia un’invenzione recente, ultimamente dilagata come moda.
Dovete sapere che invece il tatuaggio ha origini molto antiche: nel 1991 in Alto Adige, sul ghiacciaio di Val Senale, è stato ritrovato Ötzi, una mummia risalente all’età del rame, ovvero a 5300 anni fa, perfettamente conservata, che ha impressi sulla pelle ben 61 tatuaggi!
In Italia il tatuaggio ha una storia molto particolare, legata alla matrice cristiana della penisola. Benché le Scritture vietino di imprimere segni permanenti sulla pelle, l’usanza di avere un marchio indelebile che attesti l’appartenenza alla fede cristiana diviene un’esigenza nel periodo delle Crociate. Allora infatti i cavalieri che combattevano in Terra Santa correvano il rischio di vedersi negata la sepoltura, perché i loro corpi ritrovati sul campo di battaglia potevano essere confusi con quelli dei pagani e dunque abbandonati senza alcuna benedizione che garantisse loro l’accesso al paradiso. Da qui l’idea di farsi tatuare un simbolo sacro, come una croce, che rendesse immediatamente riconoscibile quel corpo come quello di un cavaliere cristiano.
Finite le Crociate, torna l’antico divieto, sancito dal Leviatico (19, 28): “Non vi farete incisioni sul corpo per un defunto, né vi farete segni di tatuaggi”. Ma a Loreto, a partire dal XVIII secolo, l’ardore dei pellegrini vince l’interdizione biblica e nasce una tradizione nuova e duratura: il tatuaggio religioso.
Loreto è una piccola città, di appena 13.000 abitanti, che deve la sua grande fama al Santuario all’interno del quale si conserva la casa dove Maria, la madre di Gesù, è nata, è vissuta ed ha ricevuto l’annuncio della maternità. La tradizione vuole che nel 1291 degli angeli abbiano sollevato la casa di Maria e l’abbiano portata in volo in Italia, per sottrarla alla minaccia di distruzione per mano dei turchi, che erano riusciti a cacciare i cavalieri crociati da San Giovanni d’Acri, ultima roccaforte cristiana in Terra Santa. In seguito ad alcune peregrinazioni, nel 1296, la casa della Madonna viene appoggiata dagli angeli su un bel colle, coperto di lauri (lauretum), cioè Loreto.
Subito milioni di devoti si mettono in viaggio per vedere la casa, miracolosamente traslata nelle Marche, attraverso cammini che divengono veri e propri pellegrinaggi. Dapprima il cammino lauretano si configura come una strada di collegamento tra Roma e il porto di Ancona; col passare del tempo, i devoti inseriscono una deviazione, per includere nel percorso anche Assisi, la città di San Francesco.
Questi pellegrini, che giungevano a Loreto dopo un cammino lungo e spesso faticoso, volevano conservare un ricordo indelebile della loro impresa e così sono nati i tatuaggi lauretani, segni mistici e devozionali.
A partire dal diciottesimo secolo, cinque famiglie di Loreto iniziano a creare una cinquantina di tavolette, sulle quali sono incise in bassorilievo 54 figure: si tratta di figure sacre, come il cuore, la croce e soprattutto la riproduzione stilizzata della Vergine di Loreto con il Bambino in braccio. I pellegrini che arrivavano a Loreto, si facevano imprimere una o più figure, di solito sulle braccia, per ricordare per sempre quell’impresa. A volte a questi simboli ne venivano aggiunti altri, profani, come i simboli del proprio mestiere di artigiani o, per le donne, il ricordo del marito defunto.
Ancora oggi è possibile, una volta compiuto il pellegrinaggio, compilare la Charta Peregrini Lauretani e suggellare l’esperienza facendosi tatuare uno degli antichi simboli impressi nelle tavolette, gelosamente conservate da un tatuatore della città, i cui originali in bosso sono visibili nel museo Antico Tesoro della Santa Casa di Loreto, adiacente la basilica.
L’itinerario più breve, cioè quello che collega Assisi a Loreto, con una camminata di circa 150 chilometri, si snoda attraverso due regioni che hanno conservato intatti gli splendidi paesaggi collinari e montuosi: partendo dall’Umbria, si scende dolcemente fino al colle lauretano, che si affaccia sull’Adriatico. Un’esperienza di fede, che però ha un grande valore anche per chi non è mosso dall’ardore religioso ma dalla curiosità di conoscere l’Italia al ritmo rallentato del camminatore.
Molto interessante la storia dei tatuaggi, sono andata a Loreto con voi nel 2015.
In quanto a chivien di notte….
La befana , certo?
Grazie per questo commento sui tatuaggi.Interessante e istruttivo .
Storia interessante sui tatuaggi antichi.
Io sono andato a Loreto con voi nel 218
Grazie, molto interessante. Siamo stati nella scuola nel 2019. Abbiamo cari ricordi di voi!