Giubileo: l'anno del perdono

Originariamente il termine giubileo indicava un anno specifico, in cui i terreni non venivano coltivati, per far sì che tornassero produttivi, e dunque ai servi (che per la maggioranza erano dediti ai lavori agricoli) fosse restituita la libertà. Il Giubileo era l’anno dello yōbēl, ovvero anno del capro, perché l’inizio di questo periodo era annunciato appunto dal suono di un corno di caprone: da questo termine trae origine il nome della ricorrenza. Il Giubileo ricorreva ogni 50 anni, cioè ogni 7 anni sabbatici: il numero, nel rispetto della cabala ebraica, è il risultato di 7 x 7 + 1, dove 1 rappresenta il creatore e 7 è il periodo di sette anni che ricorre tra un anno sabbatico e l’altro.

Con l’avvento del Cristianesimo, la festività assume altre caratteristiche, modificandosi nelle date e nel significato. Papa Bonifacio VIII inaugura il primo Giubileo nel 1300 e stabilisce che il successivo ricorra dopo 100 anni. Questo è l’anno che Dante sceglie per cominciare il suo metaforico viaggio nell’aldilà: la maggioranza degli studiosi ha individuato nel 25 marzo del 1300 l’entrata del Sommo Poeta nella famosa “selva oscura”. La Divina Commedia simboleggia infatti il cammino di un peccatore che, attraverso un percorso di redenzione e per intercessione della Grazia, arriva alla contemplazione di Dio. In occasione del settecentenario della nascita di Dante, il Governo Italiano ha istituito il Dantedì: ogni anno il 25 marzo è dedicato alla celebrazione di Dante e delle sue opere. 

Per un breve periodo il Giubileo è stato celebrato ogni 33 anni, in ricordo degli anni di Cristo e, infine, a partire dal 1450, si stabilisce che ricorra ogni 25 anni. 

Con la religione cristiana il Giubileo cambia anche di senso, perdendo la connotazione socio-economica originaria e, vestendosi di semplice spiritualità, diventa l’anno del perdono. I pellegrini che si recano a Roma ed attraversano le porte sante delle 4 maggiori basiliche della capitale, ricevono l’indulgenza plenaria. Per questo negli anni del Giubileo (come il 2025) milioni di pellegrini raggiungono la capitale italiana e visitano la Basilica di San Pietro o  quella di San Giovanni in Laterano o quella di San Paolo Fuori le Mura o quella di Santa Maria Maggiore.

La notte del 24  dicembre (Vigilia di Natale) il Santo Padre, nel corso di una solenne celebrazione, apre la Porta Santa della Basilica di San Pietro e nei giorni successivi vengono aperte le porte delle altre basiliche; la chiusura ufficiale del Giubileo si celebra il 6 gennaio, giorno dell’Epifania, con la chiusura della Porta di San Pietro, che sarà stata preceduta dalla chiusura delle altre tre porte sante.

 Nel corso degli anni le possibilità di ottenere il perdono dei peccati si sono ampliate, aggiungendo alle suddette basiliche altri luoghi che concedono la medesima indulgenza: in Terra Santa ed in alcuni luoghi d’Italia ci sono famosi luoghi di pellegrinaggio che i Papi hanno indicato. Fra questi c’è la Basilica di Loreto, che si trova a soli 8 km dalla nostra scuola! Chi verrà a seguire il corso di lingua e cultura italiana nel 2025 non solo perfezionerà le sue abilità linguistiche, ma otterrà il perdono dei peccati: un’occasione da non lasciarsi sfuggire! 

In realtà per i cristiani il Giubileo è un anno di grande impegno: non basta attraversare le porte, ma è richiesta una dedizione profonda, che interessa la sfera spirituale, ma include anche opere di valore sociale, come attività di volontariato.

"Luce" la mascotte del Giubileo

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