Tra le sue mura, hanno lavorato i migliori artisti tra il 1300 e il 1600 come Giotto, Leonardo e Raffaello. E soprattutto, da Firenze sono ripartiti per diffondere arte e cultura nel resto del mondo.
Poco serve celebrare ancora questa città, probabilmente il marchio italiano più noto al mondo: ognuno sente di appartenere a Firenze come Firenze appartiene culturalmente a tutti.
La Scuola ha il dovere e il piacere di accompagnare gli studenti a Firenze. E non solo perché si chiama Dante Alighieri.
Diciamolo subito, non basta un giorno a Firenze per scoprire la città: troppa storia, troppa arte, troppo.
Ma questa non è una scusa per non visitarla affatto.
Anzi, la visita guidata che facciamo insieme è un riassunto significativo che cerca di mettere insieme arte e storia.
Inoltre il solo passeggiare per le vie di Firenze è un piacere ed un privilegio.
Meglio però arrivare a Firenze un po’ preparati.
Anni fa una studentessa pochi minuti dopo aver iniziato la visita si sedette sotto il loggiato degli Uffizi, delusa.
Firenze effettivamente manca di quello che siamo abituati a cercare nelle metropoli: grattacieli, monumentali palazzi di enormi dimensioni, vistose opere d’arte: se vogliamo scoprire Firenze dobbiamo contemplare il David, la scultura che più la rappresenta.
Il David è una bianca statua di marmo, nuda, senza virtuosismi. Anzi è semplice, lineare, pulita. David non è bellissimo, non è giovane, non è meraviglioso. È solo quello che deve essere: un uomo prima della battaglia, concentrato e sicuro di sé.
Per arrivare all’espressione di questa semplicità scultorea, sintesi dell’esempio dell’antichità greco romana e dell’arte medioevale, Michelangelo ha eliminato tutto quello che era superfluo.
Questa è Firenze, sintesi del mondo occidentale fino ad allora conosciuto.
Se guardiamo Firenze con questo nuovo spirito scopriamo il fascino discreto di una tradizione da cui si è sviluppata gran parte del nostro mondo contemporaneo.
Una passeggiata per Firenze ci porta anche nel profondo, alla ricerca delle nostre radici e a quelle del nostro senso estetico.